Nel cuore pulsante delle Marche, Borgo Pace, avvolto nel manto verde dell’Appennino, sfiora l’anima con la sua storia. Terra di incontro, dove i torrenti Meta e Auro si sposano, ha visto passare Piceni, Etruschi, Romani e Longobardi, lasciando ognuno un sigillo indelebile. L’antica Massa Trabaria, con le sue foreste che un tempo donarono legno agli edifici di Roma, rivive nelle architetture e nelle tradizioni di borghi come Palazzo Mucci, testimoni di nobiltà e tempi eroici.
Parchiule, con le sue dimore di pietra e tetti di ardesia, racconta di una semplicità che sfida i secoli, mentre Figgiano e Lamoli echeggiano con le loro chiese e leggende, una spiritualità profonda che permea il suolo e l’anima.
A Sompiano, le cui origini risalgono al XV secolo, si coltivano le patate rosse, i cui sapori unici sono custoditi da rigidi disciplinari. Borgo Pace, quindi, non è solo un luogo da molti definito fiabesco, è un borgo diffuso, è una sinfonia di quiete e bellezza, un viaggio nel tempo dove ogni pietra, ogni via, svela un capitolo di un’epopea senza tempo.
Qui, l’assenza di frastuono e orrore moderno accentua la bellezza di un paesaggio dove la vita scorre genuina, un rifugio per chi cerca l’autenticità e un rifugio dalla frenesia del mondo.