Più di mille parole a volte è sufficiente affidarsi all’araldica per scoprire l’identità di un luogo.
Come non legare l’essenza più intima di Cagli con la natura che la racchiude, protegge e alimenta? Non per nulla i suoi cittadini vedono stilizzati nello stemma cittadino (che in realtà nasce come omaggio ai Medici e ai Della Rovere) i fiumi Bosso e Burano con i monti Catria, Petrano e Nerone, i guardiani elementali che contribuiscono a rendere Cagli così bella e suggestiva.
Nel cuore di questa natura si trova il centro storico, una città murata solo apparentemente austera, ma in realtà ricca di vita e dinamica. Nell’andamento ortogonale delle sue vie di eredità romana, inserite in un avanzato tessuto urbano che fu forse spunto per il disegno della Città ideale, sorgono chiese imponenti e attività artigianali che continuano mestieri secolari.
A Cagli la tradizione si mescola al nuovo, in un flusso leggero come quello dei suoi fiumi. Cagli è forte e coriacea come i suoi monti, e d’altronde non potrebbe essere altrimenti per una città che fu data alle fiamme durante le guerre tra guelfi e ghibellini, ma che come l’araba fenice seppe risorgere più viva e splendida.