
Si sono presentati in massa. Circa 40 tra ristoratori e albergatori, ieri mattina, si sono fatti trovare in Comune, a insaputa del sindaco Matteo Ricci. L’obiettivo era incontrare il primo cittadino per chiedergli di farsi portavoce, in Regione e al governo, della drammatica situazione che stanno vivendo da mesi: «Tutto questo è insostenibile – ha detto uno dei ristoratori presenti -, siamo stati lasciati soli dal governo. Noi continuiamo a pagare gli affitti, tasse e tributi, pur essendo chiusi. Se non ci sono i ristori per tutti, ci facciano riaprire e lavorare».
Con loro, il segretario provinciale di Confcommercio Davide Ippaso, il presidente Apa Fabrizio Oliva e Mario Di Remigio, presidente provinciale dei ristoratori. Ad ascoltare gli operatori, Francesca Frenquellucci, assessore alle attività economiche. Che si è detta anche disposta ad accompagnarli in Regione per aiutarli nella richiesta di ristori immediati. «Siamo qui oggi perché siamo impossibilitati a lavorare – interviene Di Remigio, a nome di tutti i ristoratori – e soprattutto perché non ci viene più consentito di programmare le nostre attività. Il governo, fino ad ora, non ha fatto altro che accenderci e spegnerci di continuo, senza un minimo di preavviso. Se non abbiamo la visione del futuro, noi muoriamo. Sappiamo che non è colpa del Comune, però ci rivolgiamo a voi, come alla Regione, per chiedere al sindaco Ricci di portare le nostre esigenze al governo. Ora siamo gialli per due giorni, poi arancioni e non si sa da lunedì prossimo cosa succederà. Se dobbiamo rimanere chiusi, ci diano i ristori. Oppure, ci sospendano il pagamento delle utenze, di tutte le tasse e tributi. Ricci potrebbe trattare di nuovo, per noi, la tariffa dell’acqua: come provincia, abbiamo l’acqua più cara d’Italia. Inoltre abbiamo sempre pagato la tassa dei rifiuti, pur rimanendo chiusi. Un’ingiustizia».
E i bilanci sono drammatici anche per il turismo provinciale. «Durante le feste natalizie – ricorda Oliva -, abbiamo perso circa 40mila presenze, senza ottenere alcun ristoro. Il problema, per il nostro settore, che è quello che ha sofferto più di tutti, è pagare le tasse. Non ci sono ristori a sufficienza? Allora il governo conceda alle categorie più colpite l’esenzione dai pagamenti. E’ davvero l’unico modo, questo, per tentare di superare questa fase. Che comunque sarà lunga, perché è stato pronunciato lo stato di crisi fino al 31 luglio 2021».
Ippaso rincara la dose: «E’ possibile che durante le feste natalizie, nei giorni rossi, il trenino girava, creando tutti gli assembramenti che abbiamo visto, mentre i locali devono rimanere chiusi? I nostri operatori vogliono solo lavorare. Facciamoli riaprire: sono disposti a farlo anche con i controlli da parte delle forze dell’ordine tutte le sere, visto che i protocolli li rispettano». «Se voi volete manifestare, sarò la prima ad accompagnarvi in Regione – risponde Frenquellucci -, per aiutarvi nella richieste di ristori celeri. Noi stessi lo abbiamo fatto in una lettera indirizzata all’ente regionale. Come Comune, abbiamo fatto tanto per cercare di non farvi pagare: è stato fatto un grosso lavoro sulla Tosap, ad esempio. Poi, per quel che riguarda le consegne a domicilio nell’area della Ztl, vi abbiamo esonerato dal pagamento per il passaggio in centro storico. E abbiamo proposto una serie di bandi rivolti alle imprese. Mi sono mossa, personalmente, come se fossi nei vostri panni». Questa mattina, sarà il sindaco Ricci a ricevere una rappresentanza degli operatori che hanno partecipato ieri all’incontro.
Angelica Panzieri da Il Resto del Carlino Pesaro