Esercizi pubblici, bar, ristoranti, discoteche e non solo veri e propri presidi di legalità e tutela. In nome del rispetto, senza condizioni, sempre, della popolazione femminile.
Confcommercio Marche Nord ha ospita la sedicesima tappa di presentazione di #sicurezzaVera, progetto di prevenzione contro la violenza di genere lanciata dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe-Confcommercio) e dalla Polizia di Stato che il 29 aprile 2021 hanno firmato a riguardo un importante Protocollo d’Intesa. Un progetto volto a sensibilizzare e promuovere sul territorio la cultura di genere, il rispetto. Il valore della diversità, la condivisione e l’inclusività. L’iniziativa punta a far diventare i Pubblici Esercizi, bar, ristoranti, discoteche e non solo veri e propri presidi di legalità e tutela. Al contempo, ha il fine di incrementare i livelli di sicurezza delle donne, individuando strategie e modalità sempre più efficaci e nuove per diffondere la cultura di genere, coinvolgendo la rete dei Pubblici Esercizi, realtà capillari e luci sul territorio, per far sì che ne diventino i principali divulgatori e promotori.
Alla conferenza sono intervenuti Amerigo Varotti, Direttore Generale Confcommercio Marche Nord; Tommaso Ricciardi, Prefetto Pesaro e Urbino; Enzo Belloni, assessore del Comune di Pesaro; Valentina Picca Bianchi, Presidente Gruppo Donne Imprenditrici Fipe; Serenella Marini, Vice Questore di Pesaro e Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine; il Professore Roberto Franca (Rete Nazionale Istituti Alberghieri Re.Na.I.A.); Adele Cerisoli, Consigliera Nazionale Gruppo Donne Imprenditrici Fipe; Agnese Trufelli, Vice Direttore Confcommercio Marche Nord. Ha moderato Davide Ippaso, referente provinciale Fipe. «Siamo molto contenti – ha esordito Varotti – di ospitare la presentazione di questo importante progetto. Legalità e sicurezza sono temi che ci stanno da sempre particolarmente a cuore. A riguardo annuncio che il 20 marzo ospiteremo la 19esima edizione del Premio antiracket, che andrà al procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri». Ha portato i saluti il prefetto: «Un plauso sentito a questa iniziativa che la prefettura è pronta a supportare se sarà necessario. Il protocollo va sostenuto ed esportato in tutti gli ambiti, da quello lavorativo allo scolastico». Il Comune di Pesaro è pronto a fare la sua parte: «Un progetto che condividiamo – ha sottolineato Belloni – e per il quale siamo pronti a impegnarci. Nostra intenzione è rendere la città sempre più sicura». Atteso l’intervento di Valentina Picca Bianchi: «Ogni donna è vera quando si sente sicura e tutti noi dobbiamo adoperarci concretamente per individuare strategie e modalità sempre più efficaci per diffondere la cultura di genere. Grazie alla collaborazione con la Polizia di Stato abbiamo dato vita a questo progetto che da centralità ai pubblici esercizi sia riconoscendoli come punto di riferimento e luogo sicuro che rafforzando la sicurezza all’interno dei locali stessi. I pubblici esercizi sono luci accese nel territorio, ne abbiamo uno ogni 250 abitanti. Siamo partiti con una campagna di ascolto di testimonianze di violenza e oggi siamo alla 16esima tappa di presentazione del progetto. La rete dei pubblici esercizi che aderiscono si sta sempre più estendendo. In Italia sono 300.000 di cui circa il 40% a titolarità femminile. Incrementare la sicurezza personale facendo rete e diffondendo la cultura di genere e il rispetto della diversità, è il nostro obiettivo. La fase successiva consisterà in iniziative informative e formative. Metteremo i pubblici esercizi nelle condizioni di riconoscere l’emergenza e la gravità, così da far scattare l’intervento delle forze dell’ordine. A Rimini questa sinergia ha portato già ottimi risultati. Insieme, anche con la collaborazione degli istituti scolastici, possiamo fare tanto per combattere la violenza di genere». Ha preso poi la parola il vice questore Marini: «Solo con l’unità d’intenti si può contrastare il fenomeno della violenza di genere. Non è una questione privata ma collettiva. Un ruolo decisivo ce l’ha la comunità. Una iniziativa come quella odierna è da applaudire perché le istituzioni da sole non bastano; bisogna cambiare l’approccio culturale. Un protocollo che bene si inserisce nella campagna della Polizia Questo non è amore. La pandemia abbia fortemente influito su questo fenomeno, sia come aumento delle vittime che come recrudescenza di violenze iniziate prima. Un dato per tutti: ci sono state 15mila richieste di intervento nel 2020, di cui il 90 per cento di nuove vittime. I dati della nostra provincia rispecchiano il trend nazionale. La Polizia di Stato nel 2020 ha ricevuto 26 denunce di maltrattamento, mentre 112 nel 2021; 27 denunce per violenza sessuale nel 2020, 40 nel 2021; 60 per atti persecutori nel 2020, quasi 70 nel 2021. La polizia cerca di anticipare sempre di più la tutela delle vittime di violenza di genere perché ormai è chiaro che oltre alle indagini il compito di un poliziotto è quello di saper ascoltare, accogliere la donna che ha paura di denunciare, che teme di non essere creduta».
La scuola è pronta a fare la sua parte, come ha ribadito Franca: «Come scuola, come istituti alberghieri, la nostra rete ne conta più di 200, siamo molto interessati a questa iniziativa. Già adesso gli studenti devono prendere coscienza di certe problematiche. Noi ci stiamo adoperando con progetti e percorsi con l’obiettivo della formazione ma anche della educazione».
Ha proseguito Cerisoli: «Il mio impegno sarà quello di creare una rete di donne in questa provincia, così da essere più forti contro la violenza. Fondamentale, collaborando con le associazioni che già si occupano di questi temi, sarà portare avanti una campagna informativa ma anche la formazione perché chi lavora nei pubblici esercizi deve essere preparato a captare certe situazioni».
Le conclusioni affidate alla vicepresidente Confcommercio Marche Nord Trufelli: «Come associazione abbiamo già iniziato un percorso di sensibilizzazione lo scorso anno con la firma della carta dei valori di Fipe, rimettendo al centro dell’attenzione i pubblici esercizi, presidi di sicurezza e fortini della nostra cultura enogastronomica. Per diffondere la cultura di genere è necessario fare rete tra forze dell’ordine, enti, pubblici esercizi. Per prevenire serve sensibilizzare ed educare partendo dalla scuola e l’idea di coinvolgerle è ottima. E’ a quell’età che andiamo ad incidere sulla personalità. Confcommercio Marche Nord – ha concluso con orgoglio Trufelli – ha per tre quarti dipendenti donne, siamo una impresa al femminile che è riuscita anche a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e a garantire un posto sicuro. Abbiamo anche Terziario Donna, nata nel 1994, molto attivo nella tutela e promozione della imprenditoria femminile. Da sempre siamo molto sensibili a certe tematiche e continueremo ad adoperarci al massimo per sensibilizzare e promuovere sul territorio la cultura di genere».
Foto a cura di Beatrice Di Carlo.